La presenza di un polo estrattivo fin da prima del Medio Evo ha reso possibile la realizzazione con la Pietra di Credaro di castelli, monasteri, cascinali, muri di cinta e selciati. L’avvento del Novecento segna l’inizio dell’eclettismo dell’impiego della pietra e, di conseguenza, l’esportazione al di fuori della sola zona di produzione per realizzare non solo edifici ma anche sontuosi e preziosi camini, portali e pavimenti presenti anche in alcune importanti residenze francesi.
La lavorazione dei dettagli fu resa possibile dalla meticolosa opera degli scalpellini che dall’inizio del XX secolo si dedicarono a questo mestiere. Risalgono a questo periodo alcune delle più belle ville del bergamasco, dalle Faccanoni di Sarnico alla Bassiana a Bergamo, Casa Leidi realizzata nel 1935 al civico 78 di viale Vittorio Emanuele e progettata dall’architetto G. Muzio e altre residenze meravigliose come Casa Goggia del 1904 e Villa Finazzi del 1915. Di grande impatto è anche la Torre dei Caduti, in piazza Vittorio Veneto, realizzata nel 1921. Inoltre, a Bergamo, la pietra è stata utilizzata per il restauro di buona parte degli edifici storici di Città Alta e per le mura Venete.